mercoledì 30 agosto 2017

Tognano, Rocca del Principe, 2014

Di Antonio Indovino

Fiano di Avellino DOCG, Tognano, Rocca del Principe, 2014


Eccomi qui, ancora una volta, a parlare con grande piacere di un'azienda che di diritto si è imposta tra le più rappresentative della collina di Lapio: a dispetto della sua relativa gioventù.
Si tratta di Rocca del Principe, della scommessa (vinta) di Ercole Zarrella, di sua moglie
Aurelia Fabrizio e di suo cognato Antonio.
Avendone già scritto in precedenza, ed in particolare del Fiano targato 2010, vi rimando all'articolo precedente
(link)
per informazioni più dettagliate sul contesto storico ed orografico.

Quest'oggi è toccata al Tognano, un Cru in tiratura limitata di 2000 bottiglie, dalla vigna più vecchia dell'età di 30 anni
nella contrada omonima: ottenuto dalla selezione di uve da piante innestate con un clone centenario.
Alla pigio-diraspatura sono seguite 12 ore di macerazione pellicolare, 10 mesi in acciaio sulle fecce fini, di cui 7 con bâtonnages continui, poi 14 mesi di bottiglia prima della commercializzazione.
Il vino del cuore per Ercole, che a Tognano c'è nato ed ha trascorso la sua infanzia!  


Calice alla mano mi trovo di fronte ad un vino luminoso, ricco d'estratto e con una tonalità paglierina tendente all'oro.
Al naso il primo impatto è di buccia di limone quasi candita, mentuccia, poi infuso alla pesca, mela renetta, mimosa e lievi toni
fumè e di millefiori di fondo. In bocca è largo, caldo ma comunque sorretto da una buona freschezza e sapidità. Lunga la chiusura di bocca, che insiste soprattutto sul timbro affumicato e di infuso.
Un vino elegante, di stoffa, dalla grande personalità e di grande prospettiva, che saprà regalare ulteriori emozioni con il giusto affinamento in bottiglia.

Personalmente ritengo che, in un calice di media ampiezza e servito intorno ai 10°C,  possa essere il compagno ideale di un trancio di Spada alla griglia con salsa al salmoriglio e zucchine alla scapece.


Prezzo in enoteca: 20-25€ (per la ultime annate in commercio)
Contatti: www.roccadelprincipe.it

Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
 


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mercoledì 9 agosto 2017

Champagne Bistrøtage, Charles Dufour

Di Antonio Indovino

Champagne Extra Brut AOC, Bistrøtage, Charles Dufour, S.A.
 

Ci troviamo nel distretto dell'Aube, più precisamente a Landreville: un piccolissimo villaggio di poco più di 500 abitanti.
È qui che Charles Dufour, classe 1982, inizia a lavorare nell'azienda di papà Robert a metà degli anni 2000. Visionario ed eclettico, comincia a sentire limitante il tadizionalista e ragionevole approccio del domaine familiare.
La sua visione è mossa da un
desiderio di purezza espressiva e di integrità nella vinificazione. Pertanto si orienta verso un approccio bio, bandendo i diserbanti in primis e facendo uso solo di rame, zolfo, tisane e preparazioni di tipo biodinamico. La certificazione Écocert arriva con la vendemmia 2010, proprio quella con cui Charles lancia la propria linea produttiva, sotto il duplice marchio "Champagne Charles Dufour" e "Champagne Bulles de Comptoir" (quest'ultimo già utilizzato nelle annate precedenti a titolo sperimentale). 
Cinque dei 15 ettari aziendali, in affitto, destinati dunque esclusivamente alla produzione di champagne compiutamente ecologici, sia in vigna, sia in cantina. È così che, da più di tre anni, questo giovane vignaiolo dalle idee molto chiare ricerca attraverso la sua azienda agricola "Les Vins du 7" la più nitida espressione di un terroir orignale e sottovalutato: quello del comprensorio kimmerigiano di Bar-sur-Seine. Le vigne, difatti, si trovano sul territorio dei comuni di Landreville, Essoyes e Celles-sur-Ource.
Logicamente, l'elaborazione degli champagne di Charles Dufour segue
nella
vinificazione la stessa filologia adottata in vigna. Nessun arricchimento dei mosti, fermentazioni alcoliche con soli lieviti indigeni, nessuna filtrazione né chiarifica delle basi spumante. L'affinamento è eseguito in legno e sulle fecce fini, in uno spirito di rispetto per il vino, e con il desiderio di agevolarne il respiro. L'anidride solforosa, inoltre, è bandita dalla fase di sboccatura, dopo la quale non avviene alcun dosaggio. Il risultato: vini di grande carattere, grinta e tensione gustativa.

Quest'oggi sono qui a parlarvi proprio di uno di questi Champagne, il
Bistrøtage [b08]. Ottenuto dalla vinificazione di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Blanc (nelle rispettive percentuali del 50, 45 e 5%) allevati con una densità d'impianto di 8.300 ceppi/ha su suolo argilloso-calcareo del giurassico superiore (kimmeridgiano).
Il [b08] ha come base la cuvée del millesimo 2008, rimasta ad affinare sui lieviti fino al 19 maggio 2009 ed assemblata con
vins de réserve dei millesimi 2006 e 2007, poi sboccata (nel caso della mia bottiglia) il 18 Gennaio 2017, ricolmata e tappata senza alcun dosaggio.

Una chicca prodotta in tiratura limitatissima di
3120 bottiglie.

Nel calice è tinto di una brillante veste dorata, impreziosita da un perlage di grandissima fattura. Al naso si apre su un ventaglio di profumi che spaziano dagli agrumi, alla brioche, dalle albicocche sciroppate ai confettini all'anice, dalla crosta di pane alla curcuma: il tutto su un sottofondo fumè e di menta candita.

Il sorso è di gran carattere, pieno ed avvolgente, tagliente e sapido, con la carbonica perfettamente integrata, lì a dare sostengno, equilibrio e slancio, completando il quadro in maniera armoniosa.

Ho avuto modo di apprezzare appieno questo Bistrøtage ad una temperatura leggermente più alta di quella consigliabile per la tipologia, intorno agli 8°C, in un calice più voluminoso della classica flûte e dall'apertura comunque stretta: in modo da garantirgli maggior respiro e non penalizzare eccessivamente la carbonica.
Personalmente ritengo che possa essere il compagno ideale di un Risotto ai Totani Neri di Praiano. 

Prezzo in enoteca: 45-50€

Contatti: www.bullesdecomptoir.fr

Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
 


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